Gli oggetti che animano il nostro paesaggio quotidiano non sono mai solo strumenti o attrezzi per raggiungere una funzione pratica. Essi sono attivatori di comportamenti, mezzi per comunicare, strumenti della nostra gestualità, ma anche testimoni delle nostre vite capaci di immagazzinare ricordi e memorie da tramandare. Gli oggetti ci servono e – quando sono fatti per durare – ci sopravvivono, portando tracce delle relazioni passate dentro loro stessi. Per resistere al passaggio del tempo è necessario che essi svolgano funzioni fondamentali e sempre utili; ma anche che abbiano forme chiare, capaci di andare oltre le mode passeggere.
Per questo a Grammichele – che è già di per sé un posto unico al mondo – si è pensato di realizzare Desine, una collezione di arredi e oggetti progettati a partire dalla relazione tra noi e le cose che ci circondano.
Il contesto in questo progetto è fondamentale.
Siamo nella Sicilia orientale, in un territorio celebre per l’artigianato e in una città unica nel suo genere sia per la sua conformazione che per le sue tradizioni.
La sua piazza centrale a pianta esagonale determina tutto il tessuto urbanistico, nato da un progetto illuminista di ricostruzione dopo il terremoto del 1693. Gli abitanti, sopravvissuti al terremoto, iniziano, infatti, da subito a scolpire statuine in terracotta. La maestria degli artigiani si rivela in tutta la sua sapienza che, seppur con pochi mezzi a disposizione, riesce a trasferire un’anima alla materia lavorata.
Fin dal 1901 viene fondato a Grammichele un Istituto d’Arte per formare i figli degli artigiani locali; oggi gli artigiani, qui formati, sanno governare le più antiche tecniche e i più innovativi mezzi tecnologici, con la consapevolezza del proprio ruolo d’interpreti e co-protagonisti della visione progettuale.
Proprio qui nel 1996 s’incontrano Francesco Azzolina e Salvatore Mancuso, entrambi esperti nella lavorazione del legno. Dai 14 ai 23 anni Salvatore lavora da Arca arredi, azienda nella quale ricopre il ruolo di capo mastro suo padre, dal quale egli impara l’arte dell’ebanisteria. La collaborazione di Salvatore e Franco inizia nel 1998 quando aprono una falegnameria in un garage dalla quale, nasce la Dallegno (come azienda individuale) divenuta nel 2005 l’attuale Dallegno s.r.l. Quello che Azzolina e Mancuso acquisiscono in questi anni non è solo esperienza nel fare, ma anche una consapevolezza diversa del ruolo antico dell’artigiano. Quest’ultimo, infatti, è una figura che negli ultimi tempi ha saputo aprirsi al dialogo con il mondo del design, mettendo a disposizione dei progettisti un sapere millenario che si è aggiornato con l’uso delle tecnologie più innovative.
Di conseguenza – recentemente e non a caso – avviene l’incontro con Vincenzo Castellana, architetto e designer che capisce come dalla conoscenza e capacità di lavorazione della materia prima della Dallegno si possa creare un nuovo modo di fare progetto.
L’idea portante è quella di realizzare arredi in grado di coniugare una forte personalità e un netto legame con le storie locali, insieme a una visione più ampia e contemporanea del progetto. Nasce così, insieme a diversi autori locali e internazionali, il progetto Desine.
Nel progettare questa serie è stato immaginato l’”oggetto”, ma anche il “complemento oggetto”, ovvero il risultato di un’azione, perché gli elementi dell’abitare non sono solo belle immagini da vetrina, bensì compagni reali della nostra esistenza.
Ognuno di questi prodotti ha un suo carattere in grado di entrare nelle storie di chi li sceglierà, come fosse un amico con cui condividere un pezzo della propria strada.
Desine, infatti, è un progetto che riscopre il più naturale degli istinti umani: quello di costruirsi un ambiente abitabile, creare strumenti funzionali per viverlo e circondarsi di cose belle e piacevoli. Dall’incontro tra i saperi e i materiali antichi con le tecnologie contemporanee e la visione progettuale nasce un nuovo modo di creare oggetti per la vita dell’uomo di oggi.